Università del Salento

L’infrastruttura consta di:

un laboratorio multidisciplinare per attività di studio su:
- tassonomia e morfometria del fitoplancton mediante microscopia ottica invertita e confocale Nikon e citofluorimetria (Amnis)
- tassonomia e fisiologia dei macroinvertebrati bentonici e pelagici mediante microscopia ottica, sterescopia con sistema di analisi immagine(Nikon) e saggi biochimici ed enzimatici (Calorimetria, ATP)
- Isolamento, identificazione, coltura e conservazione di microrganismi ambientali mediante l’uso di ultrafiltratori, cappe biologiche di tipo II e III, tecniche di coltura microbiologica e conservazione in ultrarefrigeratori a -80°C.
- ecologia energetica ed uso spaziale delle risorse mediante sistemi per la misura dei tassi metabolici e dei modelli di comportamento mediante sistemi di respirometria a flusso continuo (Strathkelvin) e sistemi di tracciamento e analisi video in laboratorio (Noldus) e sul campo (ThelmaBiotel)
- ecologia e fisiologia di organismi vegetali terrestri in camere climatiche completamente controllate (Fitotroni)
- effetto dei cambiamenti climatici sulla fisiologia ed ecologia degli organismi mediante l’uso di camere climatiche a regolazione fine (KW)
uno stabulario acquatico per attività di studio su:
- dinamica di popolazione di invertebrati acquatici in microcosmi a flusso dinamico controllato e produzione di acqua artificiale a diverse salinità appositamente progettati  effetti della manipolazione delle temperature ambientali mediante camere termostatiche con sistemi di climatizzazione fine (KW) e sistemi di acquari a ricircolo  Allevamento, trattamento e studio di organismi acquatici modello (zebrafish)
una infrastruttura di ricerca sul campo per:
- attività di campionamento, monitoraggio e analisi sul campo mediante l’utilizzo di: laboratorio mobile (Mercedes Sprinter cabinato), imbarcazione in alluminio a fondo piatto, attrezzatura subacquea (ARA, Nitrox), campionatori manuali e automatici e sonde (YSI) ed analizzatori da campo.

Ricerca

Energetica e uso spaziale delle risorse trofiche
Le ricerche sono svolte su macro-invertebrati bentonici di ambienti di acqua dolce e salmastra e sono dirette alla analisi dei rapporti competitivi intra-specifici e delle risposte microevoluzionistiche alle pressioni selettive imposte dall’ambiente principalmente attraverso un controllo diretto ed indiretto della disponibilità di risorse. Le ricerche sono finalizzate ad una valutazione del ruolo della mole corporea, in rapporto ad altre caratteristiche fenotipiche, sulle relazioni consumatori-risorsa e sul successo competitivo degli individui.
Processi ecosistemici
Le ricerche sono dirette allo studio dei modelli di variazione spaziale delle caratteristiche dei processi di decomposizione del detrito organico in ecosistemi di acqua dolce e salmastri. Le ricerche hanno avuto come oggetto i principali ecosistemi di transizione della Penisola Salentina (Laghi Alimini, Le Cesine, Bacini di Ugento, Torre Guaceto) ed hanno affrontato aspetti legati al determinismo dei tassi di decomposizione del detrito organico.
Analisi della biodiversità a molteplici scale spaziali e temporali: modalità e processi
Le ricerche condotte in questo ambito hanno la finalità di descrivere le modalità di distribuzione di specie e comunità di alghe e invertebrati nello spazio e nel tempo per l’individuazione di processi causali in grado di spiegare i pattern osservati. I risultati dei singoli studi e dei lavori di review hanno messo in evidenza che in mare esistono scale critiche di variabilità, causate da processi (e.g. insediamento e reclutamento) in grado di creare differenze significative nella distribuzione della biodiversità sia nell’intertidale sia nel subtidale. I lavori descrittivi sono accompagnati da lavori sperimentali in cui fattori come la natura e le caratteristiche del substrato, l’erbivoria, la predazione e l’arricchimento in nutrienti sono manipolati per quantificare gli effetti sulla biodiversità. I risultati mostrano che esiste spesso un effetto interattivo, e fortemente dipendente dal contesto ecologico, dei diversi fattori analizzati che operano a diverse scale spaziali e temporali. La problematica è di particolare interesse per comprendere le cause della variabilità naturale osservata in natura e per prevedere le conseguenze di diverse forme di impatto antropico sui pattern naturali di biodiversità.
Stato di salute degli ecosistemi e rischio ecologico
Il Prof. Basset è coordinatore di una serie di Progetti a forte valenza applicativa, diretti alla valutazione dello stato ecologico di salute e del rischio ecologico in ecosistemi salentini esposti a differenti pressioni di impatto antropico. Le ricerche hanno compreso studi sullo stato trofico (Laghi Alimini, Ambiente marino-costiero del Salento), studi sui Protocolli di gestione e conservazione degli ecosistemi di transizione (Bacini di Ugento, Torre Guaceto) e studi sul rischio ecologico (Porto di Otranto, Area industriale di Brindisi).
Descrittori dello stato di salute degli ecosistemi acquatici di transizione
Le ricerche svolte su macro-invertebrati bentonici e corporazioni fitoplanctoniche sono finalizzate alla analisi delle potenzialità di caratteristiche a livello di individuo, popolazione e comunità, legate alla mole corporea degli individui come descrittori dello stato ecologico di salute degli ecosistemi acquatici di transizione. Sono anche sviluppate ricerche a carattere strettamente metodologico finalizzate alla standardizzazione di metodologie e procedure che consentano eventualmente l’applicazione di descrittori legati alla taglia ai Programmi nazionali ed internazionali di monitoraggio dello stato di salute degli ecosistemi acquatici. Su tali problematiche il Prof. Basset ha collaborato nel triennio con APAT per la definizione delle linee guida della Direttiva Europea Water Framework Directive relativamente al monitoraggio degli ecosistemi acquatici di transizione
Identificazione di criteri per l’istituzione di Aree Marine Protette (AMP)
Quantificazione degli effetti della protezione e contributo delle AMP in un contesto di gestione ecosistemica. In questo contesto, le ricerche hanno considerato sia gli aspetti relativi allo studio dello stato di conservazione nelle numerose Aree Marine Protette presenti sul territorio italiano sia alle modalità per ottimizzare il modo con cui le AMP vengono istituite e gestite. I risultati hanno mostrato in modo inequivocabile una gestione inefficace da parte della maggior parte delle AMP senza sostanziali cambiamenti in habitat e popolamenti presenti all’interno delle AMP rispetto a località esterne non protette. L’identificazione di criteri e di procedure quantitative per la pianificazione di network di AMP e l’ottimizzazione della loro gestione sono cruciali per evitare che una pianificazione inefficace possa generare una generalizzata mancanza di fiducia nell’utilizzo di questo strumento. Recentemente l’utilizzo di un software capace di includere sia criteri ecologici sia criteri socio-economici minimizzando l’estensione delle aree da porre sotto regime di tutela ha permesso la rizonizzazione di diverse AMP, la proposta di nuove aree da proteggere e l’identificazione di nuove aree SIC.

Divulgazione scientifica ed educazione ambientale

Conto terzi

Monitoraggio marino costiero
Programmi di monitoraggio per gli ecosistemi di acque interne
Analisi di rischio sistemi inquinati di interesse nazionale
Definizione Piani di Gestione aree Natura 2000  Monitoraggio Aree Marine Protette

France, J. Varkitzi, I. Stanca, E. Cozzoli, F. Skejic, S. Ungaro, N. Vascotto, I. Mozetic, P. Gladan, Z.N. Assimakopoulou, G. Pavlidou, A. Zervoudaki, S. Pagou, K. Basset, A. (2021). Large-scale testing of phytoplankton diversity indices for environmental assessment in Mediterranean sub-regions (Adriatic, Ionian and Aegean Seas). Ecological Indicators, 126, Art. N.107630
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