Il DiSTeBA ha attivato nel 2019-2020 il XXXV ciclo del dottorato denominato “Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali” che fa parte della Scuola di Dottorato dell’Università del Salento e che ha come Coordinatore il prof. Santo Marsigliante.
Il corso ha avuto inizio il 18 novembre 2019.
Inoltre, il dottorato ha recuperato i finanziamenti dal bando "PON Dottorati Innovativi con caratterizzazione industriale" 2017-2018 per le seguenti borse aggiuntive:
Borsa 1: Dottorando Vardanyan Diana CUP: F84I19001780007 Attività iniziata il 02.03.2020
Borsa 2: Dottorando Rescio Federica CUP: F84I19001790007 Attività iniziata il 18.11.2019
Descrizione e obiettivi del corso
Il dottorato intende formare ricercatori che operino con competenza e autonomia in biologia cellulare e molecolare, biotecnologie, biodiversità, ecologia, monitoraggio e modellistica ambientale, inclusi i cambiamenti climatici e la meteorologia urbana. Corsi seminariali offriranno una chiara visione di problematiche, metodologie e prospettive nei campi suddetti. I dottorandi verranno inseriti nelle attività di ricerca svolte nel Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali, verranno preparati ad analizzare ed elaborare criticamente i risultati conseguiti, a diffonderli nella comunità scientifica mediante pubblicazioni su riviste internazionali, convegni, congressi, e a contribuire alla diffusione della cultura scientifica in generale. Il Dottorato integra differenti aree culturali (biologia, chimica, geologia, geofisica) nei diversi approcci (sperimentale, teoricomodellistico, statistico-quantitativo ecc.) ed è composto di due curricula:
biologia e biotecnologie (con l’obiettivo di rendere i dottorandi consapevoli della interazione sinergica tra biologia animale e vegetale di base e le biotecnologie e di sviluppare la coscienza del problema etico inerente alle biotecnologie).
biodiversità, ecologia e ambiente (con l’obiettivo di fornire le competenze richieste in tali ambiti, con particolare attenzione ad approcci integrati alle problematiche inerenti la struttura, la composizione, l'organizzazione, il funzionamento e l'evoluzione dei sistemi ambientali).
Sbocchi occupazionali e professionali previsti
Scopo del dottorando è sviluppare competenze sperimentali, teoriche e gestionali fino al raggiungimento dell’autonomia nella ricerca scientifica e lagestione di progetti. Questo consentirà l’impiego in vari settori della ricerca e dell’alta formazione, in strutture operanti nei campidibiologia e delle biotecnologia applicate, degli ecosistemi, di modellistica, dello sviluppo di metodologie innovative per il monitoraggio, la protezione e tutela ambientale. Nello specifico si prevede la collocazione dei dottori di ricerca nei seguenti settori:
nella ricerca universitaria, in istituti di ricerca pubblici e privati;
in strutture operanti nell’ambito del SSN, nelle agenzie per la protezione dell’ambiente, -nei laboratori di diagnostica e di sviluppo e produzione di saggi molecolari e/o cellulari;
nei reparti di produzione e controllo di qualità nelle imprese biotecnologiche, in quelle operanti nell’innovazione biotecnologica;
nelle imprese farmaceutiche, agro-alimentari, chimiche e in quelle interessate alla utilizzazione dei sistemi biologici per lo sviluppo e la produzione di biosensori e sistemi innovativi per la diagnostica ed il monitoraggio ambientale;
nelle aziende di servizi negli ambiti connessi con laboratori di analisi e di controllo biologico/chimico, di pianificazione di attività industriali orientate allo sviluppo ecosostenibile;
negli enti preposti al monitoraggio e al recupero ambientale
negli enti preposti alla elaborazione di brevetti.
Caratterizzazione internazionale del dottorato
Il dottorato è a caratterizzazione internazionale in quanto, in questo XXXV ciclo, a fronte di 16 dottorandi iscritti, ben 8 sono cittadini di Stati Esteri e con titolo d'accesso acquisito all'estero. Inoltre, nell’ultimo ciclo appena concluso (XXXII) sono state prodotte due tesi in cotutela (Italia-Germania e Italia-Inghilterra) e richieste due certificazioni di Doctor Europaeus. Infine, il dottorato sviluppa da sempre progetti di ricerca in collaborazione con svariate Università straniere presso le quali i dottorandi si recano per svolgere parte delle loro attività di ricerca.
Interdisciplinarietà del dottorato
Il corso di dottorato in “Scienze e tecnologie biologiche e ambientali” prevede ambiti tematici relativi a problemi complessi caratterizzati da forte multidisciplinarità e il dottorato stesso è fortemente multidisciplinare. Al collegio afferiscono docenti di 23 SSD in 6 aree CUN: 02/Sc. Fisiche, 03/Sc. Chimiche, 04/Sc. della Terra, 05/Sc. Biologiche, 06/Sc. Mediche e 07/Sc. Agrarie-Vet. A titolo di esempio, un problema complesso presente nelle tematiche di ricerca è quello della biodiversità che si traduce in ‘asset strategici’ quali: studio di base degli organismi viventi nella loro varietà/complessità e nell’ambiente; sfruttamento ragionato delle risorse provenienti/derivanti dagli organismi viventi per il miglioramento del benessere dell’uomo (alimentazione, reperimento di nuove molecole ad uso farmacologico, farmaceutico, nutraceutico, ecc.); studio delle interazioni molecola- organismo e organismo-organismo; uso ad hoc dei modelli animali e vegetali di laboratorio (convenzionali e alternativi; in vitro/ in vivo). Questi asset sono a supporto della ricerca traslazionale, orientandosi verso l’analisi delle questioni biologiche anche in un contesto bio-sanitario.
Il Dottorato sviluppa svariate tematiche relative all'iniziativa "Industria 4.0", soprattutto con riguardo (1) agli aspetti della progettazione, sintesi e validazione biologica di nuove molecole a base di Platino da impiegare come farmaci antineoplastici, (2) alla messa a punto di sistemi lab-on-chip capaci di operare onsite e determinare la frazione biodisponibile di metalli pesanti in matrici acquose (applicazioni in acque superficiali, di falda o costiere); (3) alla valorizzazione della pesca dei crostacei brachiuri nel Mediterraneo per la valutazione degli aspetti ecologici ed al possibile indotto economico derivato dallo sfruttamento sostenibile delle varie specie di crostacei sia native che invasive; (4) all’applicazione di tecnologie chiave abilitanti in ambito farmaceutico, biotecnologico, biomedicale, dei servizi sanitari, ecc. utilizzando uno “Zebrafish Virtual Research Environment” come organismo modello.
In definitiva, il dottorato in “Scienze e tecnologie biologiche e ambientali” integra differenti aree culturali (biologia, chimica, geologia, geofisica) nei diversi approcci (sperimentale, teorico-modellistico, statistico-quantitativo ecc.)
Didattica nel dottorato
Per quanto concerne la parte didattica, un corso ad hoc obbligatorio per un totale di 110 ore e corsi seminariali (mediamente per ulteriori 30 ore) offrono una chiara visione di problematiche, metodologie e prospettive nei campi suddetti.