Enhancement of autophagy for therapy of liver diseases
Asset Publisher
Enhancement of autophagy for therapy of liver diseases
Codice Progetto o altro Identificativo
2017J92TM5
Denominazione Progetto
Aumento dell'autofagia per la terapia delle malattie epatiche
Tipologia di finanziamento
Pubblica
Tipologia ambito della fonte di finanziamento
Ministeriale
Fonte di finanziamento
MIUR
Sottoprogramma/ASSE /Misura/Azione/Linea di finanziamento
Linea Sud - ERC LS4
Call e/o Bando specifici
Bando PRIN 2017 –D.D n. 3728 del 27/12/2017
Referente Scientifico (nome e cognome)
Michele Maffia
Compagine Progettuale
Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali-Università degli Studi di Napoli- Federico II (capofila), Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica Università degli Studi di Bari "A. Moro", Dipartimento di Scienze e Tecnologie Università degli Studi del Sannio di Benevento, Di.S.Te.B.A. Università del Salento
Data inizio
29/08/2019
Data fine
28/02/2023
Keywords
epatologia, metabolismo lipidico, alterazioni legate al metabolismo, scoperta farmacologica, autofagia
Abstract
L'obiettivo generale di questa proposta è valutare il ruolo dell'autofagia nella patogenesi di malattie metaboliche del fegato selezionate e sviluppare nuove terapie efficaci nel migliorare il loro fenotipo migliorando l'autofagia epatica. Sulla base della loro esperienza specifica, le Unità di questa proposta collaboreranno strettamente sul tema comune dell'autofagia epatica per tradurre le loro scoperte in nuove terapie sia per le malattie genetiche rare che per le malattie multifattoriali comuni. Ci proponiamo i seguenti obiettivi: 1) studio di potenziatori dell'autofagia per la terapia dell'iperammoniemia che si manifesta nei difetti ereditari e acquisiti del ciclo dell'urea; 2) sviluppo di inibitori dell'Aquaporina-9 e potenziatori dell'autofagia clinicamente sostenibili per la terapia della malattia di Wolman, una grave malattia da accumulo lisosomiale con coinvolgimento del fegato; 3) indagine sui potenziatori dell'autofagia per la terapia delle malattie del fegato grasso; e 4) studio della rete trascrizionale che regola i geni dell'autofagia e le vie di segnalazione associate nelle malattie che sono gli obiettivi di questa proposta. I disturbi inclusi in questa proposta sono bisogni medici insoddisfatti con un forte impatto sulla salute. L'iperammoniemia derivante da carenze ereditarie o acquisite del ciclo dell'urea è una condizione grave che presenta un'elevata morbilità e mortalità. L'ammoniaca è una potente neurotossina e durante la malattia del fegato o l'insufficienza epatica dovuta a disfunzione epatocellulare o nei disturbi congeniti del ciclo dell'urea, viene scarsamente rimossa dal sangue provocando iperammoniemia ed encefalopatia epatica che possono progredire rapidamente in coma, edema cerebrale e morte. Sfortunatamente, i trattamenti disponibili sono spesso insufficienti. La malattia di Wolman è dovuta alla carenza di lipasi acida lisosomiale con conseguente accumulo di lipidi e danno tissutale secondario, in particolare nel fegato. Sebbene sia stata recentemente approvata dalla FDA, la terapia enzimatica sostitutiva presenta ancora diversi limiti e sono necessari trattamenti migliori. È interessante notare che riteniamo che questa malattia possa fungere da modello per la più comune steatosi epatica non alcolica (NAFLD) che è un grave onere sanitario con una prevalenza complessiva del 20-30% nelle società occidentali. Sebbene siano stati proposti diversi approcci, attualmente non esiste una terapia stabilita per la NAFLD. Ipotizziamo che il miglioramento dell'autofagia epatica migliorerà la malattia fornendo un miglioramento significativo.
Ambito di Applicazione/Mercato
Pato-Fisiologia delle malattie epatiche e sviluppo di nuove strategie terapeutiche