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Su Focus di febbraio 2025 – n. 388 sono stati pubblicati due articoli “I superpoteri dell’olfatto” (articolo di copertina) e “Storia evolutiva degli odori”, dando ampia rilevanza agli studi e alle ricerche effettuate presso il Laboratorio sui processi cognitivi e psicofisiologici dell’olfatto del DiSTeBA – Università del Salento. Nel primo articolo viene descritta prevalentemente la funzione olfattiva come una funzione sociale e adattiva, analizzando anche il ruolo dei feromoni in relazione ad aspetti legati sia al pregiudizio razziale sia alla Human-Robot Interaction. Nel secondo articolo viene affrontato l’aspetto evolutivo delle preferenze olfattive, soffermandosi sulla funzione degli odori disgustosi, di quelli piacevoli e degli odori trigeminali. Si sottolinea come la percezione degli odori e dei sapori (attivata attraverso la via retronasale) si modifichi continuamente nel corso della vita, in funzione di variabili neuroendocrine e ormonali soggettive, divenendo fattore protettivo in possibili processi neurodegenerativi o chemotossici cerebrali e placentari. L’olfatto viene quindi presentato come un senso “diffuso”, in quanto la chemiocezione, dal punto di vista filogenetico è un processo presente anche nei livelli biologici più bassi dell’evoluzione, e dal punto di vista ontogenetico è un senso che non si limita ai recettori olfattivi nasali, ma è connesso a quella che viene chiamata asse Gut-Brain.